Le Alpi francesi sono il terreno ideale per mettere alla prova uno smartwatch pensato per lo sport all’aperto. È qui che Aurélien Dunand-Pallaz, uno dei migliori trail runner europei, ha testato il Huawei Watch GT 6 Pro durante i suoi allenamenti. L’obiettivo era semplice: capire se il dispositivo può davvero accompagnare un atleta professionista nei percorsi più impegnativi, tra salite, cambi di quota e condizioni meteo imprevedibili. Dopo diverse settimane di utilizzo, Aurélien ha raccontato sul sito Huawei la sua esperienza. Vediamo com'è andata!

Un GPS che non perde mai la rotta
Correre in montagna significa imbattersi anche in percorsi sconosciuti, dove il margine d’errore deve ridursi al minimo. Durante i suoi allenamenti sulle Alpi, Aurélien ha utilizzato la funzione di navigazione GPS del GT 6 Pro per seguire i tracciati GPX, caricati in precedenza tramite l’app Huawei Health. La sincronizzazione è immediata, e la mappa sul quadrante resta leggibile anche in piena luce, grazie a una grafica chiara e colori ben contrastati. La possibilità di zoomare con la rotella laterale gli ha permesso di individuare rapidamente i punti di riferimento e le deviazioni. In più, il sistema di avviso automatico del GT 6 Pro gli segnalava subito quando si allontanava dalla traccia impostata.

Monitoraggio dello sforzo in salita
Sulle Alpi, l’altitudine e la pendenza mettono alla prova non solo le gambe ma anche la capacità di gestire l’intensità. Il GT 6 Pro calcola il passo corretto per pendenza, fornendo un valore realistico dello sforzo in base al tipo di terreno. Questo aiuta a mantenere un ritmo costante e a evitare di esagerare nei tratti più duri. Non solo: il Huawei Watch GT 6 Pro mostra il battito in tempo reale con grafici chiari e facilmente leggibili anche in movimento. Dopo l’UTMB, ad esempio, doveva limitare la frequenza cardiaca per recuperare gradualmente. Grazie al GT 6 Pro, Aurélien è riuscito a tenere il battito medio intorno ai 136 bpm, restando nella zona aerobica ideale.
Dati precisi anche dopo l’allenamento
Una volta terminata la corsa, Aurélien utilizza il GT 6 Pro per analizzare i parametri. Controlla la cadenza, il ritmo medio e il tempo trascorso in ogni zona di intensità. In una delle sue uscite, per esempio, ha notato che il battito è sceso da 145 a 76 bpm in pochi minuti. Ciò gli ha dato conferma che stava recuperando in fretta e che le condizioni fisiche erano ottimali. Queste informazioni sono preziose per pianificare con più precisione gli allenamenti successivi. Con l’app Huawei Health+, Aurélien può anche verificare il bilanciamento tra sforzo e alimentazione, adattando i macronutrienti al tipo di corsa svolta. Avere un quadro completo di allenamento e recupero nello stesso ecosistema, senza dover passare da un dispositivo all’altro, è una delle caratteristiche che Aurélien considera più comode.
Sicurezza durante le uscite più lunghe
Le Alpi non sono solo panorami spettacolari: sono anche un ambiente che richiede attenzione.
Per questo Aurélien ha trovato molto utili le funzioni di sicurezza integrate nel GT 6 Pro. Il dispositivo rileva eventuali cadute, avvisa in caso di deviazione dal percorso e permette di inviare un messaggio d’emergenza ai contatti impostati. Per chi si allena da solo, spesso in zone isolate, avere un sistema di allerta immediato è una garanzia di sicurezza in più.

Conclusioni
La prova del Huawei Watch GT 6 Pro sulle Alpi è stata per Aurélien Dunand-Pallaz una conferma: lo smartwatch non è solo preciso nei dati, ma anche affidabile e intuitivo da usare.
Dal GPS stabile al passo corretto per pendenza, fino al monitoraggio cardiaco e alle funzioni di sicurezza, lo smartwatch ha dimostrato di poter affrontare senza problemi le condizioni reali della montagna. Per chi pratica running and trail o altri sport outdoor, il GT 6 Pro si comporta come un vero compagno di allenamento, capace di seguire il ritmo del corpo e del terreno con la stessa precisione.