Un caricatore universale per tutti gli smartphone (sì, anche gli iPhone)

Volta: 24/Jun Di: kenglenn 519 Visualizzazioni

TechLa porta Usb-c diventerà lo standard universale in tutta Europa per smartphone, computer, fotocamere e tanti altri dispositivi. Ora la nuova legge deve essere approvata dal Parlamento Europeo

Di Luca Pierattini

La Commissione Europea ha annunciato l'intenzione di obbligare i produttori di smartphone e altri dispositivi elettronici a rendere la porta Usb-c una sorta di caricatore universale. Un anno dopo l’avvio della pratica per cercare di ridurre i rifiuti elettronici, il braccio esecutivo dell’Unione Europea ha deciso di proseguire nel proprio intento, puntando ad avere in pochi anni un mercato rappresentato soltanto da dispositivi ricaricabili con questa tipologia di cavo. Che tu abbia uno smartphone Android, un iPad, una fotocamera o una console per i videogiochi, non dovrai più impazzire tra adattatori o cavi da portare con te: saprai già che il cavetto USB-C basterà e avanzerà per tutti i tuoi device. I produttori saranno inoltre costretti a rendere interoperabili i loro standard di ricarica rapida e a fornire informazioni ai clienti sugli standard di ricarica supportati dal loro dispositivo; solo in questo modo, gli utenti potranno acquistare nuovi dispositivi senza un caricatore incluso.

Tutti i caricatori in commercio al momento

Dopo la proposta in Commissione, ora servirà un voto del Parlamento Europeo per rendere ufficiale l’entrata in vigore della nuova norma. Un via libera che sembra non essere in discussione visto l’ampio sostegno alla norma da parte dei principali gruppi politici: nel caso il provvedimento venga adottato, i produttori avranno due anni di tempo per mettersi in regola. L’obiettivo della norma è ridurre la produzione di rifiuti elettronici: l’idea di avere uno standard unico ci consentirà di smettere di buttare via i vecchi cavi provando a ridurre il carico da 12,6 milioni di tonnellate di spazzatura elettronica che si registrava nel 2016. Sul tema sono stati fatti enormi passi avanti, col numero di caricabatterie passato dai 30 modelli diversi del 2009 alle 3 tipologie standard attualmente in commercio, e l’introduzione di un caricatore universale dovrebbe, almeno sulla carta, determinare vantaggi economici per i consumatori, considerato che oggi il costo di un caricabatterie originale raggiunge i 35 euro.

Perché Apple è contraria

Un caricatore universale per tutti gli smartphone (sì, anche gli iPhone)

Ma l’unica vera azienda che rischia di rimetterci è Apple, che si vedrebbe costretta a rinunciare allo storico connettore lightning sui propri iPhone per fare il grande salto verso l’Usb-c (già presente da anni invece sui MacBook e sugli iPad). Ma se la Mela ha deciso di non farlo nel corso degli ultimi anni, è probabile che non ritenga sia la soluzione più efficace per i suoi smartphone per cui potrebbe anche decidere di aggirare la nuova regola: addio non solo al lightning ma ad ogni tipo di connettore, scegliendo una ricarica esclusivamente senza fili. D’altronde, è stato proprio il commissario Ue, Thierry Breton, a specificare in conferenza stampa che la nuova norma non si applica ai dispositivi che utilizzano solo ricariche wireless, per cui potrebbe essere la mossa ideale per l’azienda di Cupertino.

In attesa degli sviluppi, il colosso guidato da Tim Cook ha dichiarato di non essere d'accordo con la proposta di un caricatore universale: «Rimaniamo preoccupati che una regolamentazione rigorosa che imponga un solo tipo di connettore soffochi l'innovazione anziché incoraggiarla, il che a sua volta danneggerà i consumatori in Europa e nel mondo», ha detto alla Reuters un portavoce dell'azienda, aggiungendo che una mossa di questo tipo rischia di creare nuovi rifiuti elettronici, visto che costringerà le persone a buttare via i loro accessori Lightning esistenti se saranno incompatibili con il nuovo standard universale.

Quanto costerebbe questa novità

Dello stesso parere anche alcune associazioni a tutela dei consumatori: «Si tratta di un vantaggio solo apparente, perché i produttori di telefonini potrebbero rifarsi dei minori guadagni derivanti dalla decisione dell’Ue aumentando i prezzi al dettaglio dei propri prodotti e rivalendosi quindi sui consumatori. Non a caso contro il caricabatterie universale la prima società ad attivarsi è stata Apple, con un apposito studio secondo il quale la misura determinerebbe un aggravio dei costi per i consumatori stimato in 1,5 miliardi di euro» avverte Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo.

Gli sforzi per convincere i produttori di smartphone a utilizzare lo stesso standard di ricarica nell'UE risalgono a 10 anni fa, quando l’Unione Europea convinse Apple, Samsung, Huawei, Motorola e Nokia a stringere un patto volontario che portasse allo standard comune. Da lì nacque il micro-USB e, più recentemente, l’USB-C, ma senza raggiungere un vero e proprio connettore universale. L’unico risultato concreto fu quello di «separare» il caricabatterie dal cavetto, dandoci la possibilità di cambiarlo e di utilizzarlo anche con device differenti.