Anche Apple è deve fare i conti con la crisi delle forniture di chip, nonostante il suo grande potere contrattuale che sembrava in grado di renderla immune alle conseguenze negative di un problema che interessa aziende hi-tech (e automotive) di grandi e piccole dimensioni.
La casa di Cupertino è stata costretta a tagliare di 10 milioni di pezzi la produzione dei nuovi iPhone 13, riporta Bloomberg. La ragione è legata all'impossibilità reperire componenti sufficienti a realizzare le scorte inizialmente pianificate:
Texas Instruments fornisce ad Apple chip per la gestione dell'alimentazione degli schermi OLED, mentre Broadcom si occupa della componentistica per la connettività wireless. La fonte aggiunge che Apple sta riscontrando difficoltà di approvvigionamento anche di componenti da altri fornitori, senza specificare però quali.
Apple04 Ott
I problemi interessano in particolar modo i modelli Pro come dimostrano i tempi di consegna tramite lo store ufficiale di Apple che al momento riportano la data del 12-19 novembre effettuando l'ordine oggi (dati tratti dal sito italiano), e le scorte ormai terminate presso numerosi Apple Store. Ai problemi riconducibili alla produzione si sommano poi quelli imputabili alla logistica e ai servizi di trasporto.
L'evasione degli ordini di iPhone 13 Pro e 13 Pro Max entro metà novembre permetterebbe comunque di sfruttare il periodo delle festività natalizie, che secondo le stime degli analisti potrebbe essere uno dei migliori mai registrato da Apple: circa 120 miliardi di dollari di fatturato, +7% rispetto all'anno precedente.
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