DDAY.it DDAY.it La fotocamera del Huawei Nova 9 contro quella dell’Honor 50. Nello scontro frontale si fanno male entrambe

Volta: 27/Nov Di: kenglenn 347 Visualizzazioni

Due telefoni praticamente identici tra loro, nati dallo stesso progetto che ha preso due strade diverse, per ovvi motivi. Da una parte c’è il Nova 9 Huawei, che si appoggia ai Huawei Mobile Service e usa un modulo fotografico Huawei da 50 megapixel, dall’altra c’è l’Honor 50, stesso design, stesso processore (con 5G) ma una fotocamera diversa, un modulo da 108 megapixel che proviene dal mercato OEM, lo stesso modulo che abbiamo visto su tanti altri telefoni di provenienza cinese.DDAY.it DDAY.it La fotocamera del Huawei Nova 9 contro quella dell’Honor 50. Nello scontro frontale si fanno male entrambe DDAY.it DDAY.it La fotocamera del Huawei Nova 9 contro quella dell’Honor 50. Nello scontro frontale si fanno male entrambe

Il Huawei Nova 9, se pensiamo alla fotografia come l'ha sempre pensata l'azienda di Richard Yu, è il frutto di un compromesso: al sensore manca il compagno di avventure di sempre. Huawei non può produrre i suoi processori Kirin causa "ban", e l’azienda cinese si è trovata così costretta a sfruttare le sue routine fotografiche appoggiandole all’ISP Spectra del SoC Qualcomm: dentro il Nova 9 c’è uno Snapdragon 778.

Quando li abbiamo presi in mano, cercando di capire se valesse la pena fare una recensione completa, la prima cosa che ci è venuta in mente è vedere se Huawei, nonostante il cambio di processore e tutte le difficoltà, avesse mantenuto la sua leadership in ambito fotografico.

Abbiamo ancora in tasca un Huawei P40 Pro+, e dopo un anno lo riteniamo ancora uno degli smartphone Android da battere lato fotografia. Il Nova 9, che usa sempre un sensore realizzato su specifiche Huawei, dovrebbe sulla carta ereditare parte di quel know how facendo la differenza.

Nonostante i 50 megapixel dichiarati, è bene chiarire che la fotocamera del Nova 9 non può essere la stessa camera da 50 megapixel che è stata usata sul P40: Huawei non ha specificato che tipo di sensore ha usato sul Nova 9, ma ha detto chiaramente che ci troviamo davanti ad un sensore Ultra Vision da 50 MP con filtro colore RYYB, quindi con subpixel gialli al posto di subpixel verdi. Crediamo di trovarci davanti allo stesso sensore da 50 megapixel che era stato usato da Huawei per l’Honor V40 5G, 1/1.56” di diagonale e produzione Omnivision: il sensore da 1/1.28” di produzione Sony resta una unicità del rimpianto P40.

L’Honor 50, come abbiamo detto, si appoggia al Samsung Isocell HM2 da 1/1.52” e la scelta non è casuale: serviva un sensore di dimensioni simili perché siamo avanti allo stesso progetto, e i due componenti per dimensioni del pacchetto sensore / ottica sono assolutamente intercambiabili. Manca sull’Honor 50 lo stabilizzatore ottico, ed è una mancanza che in certe condizioni può farsi sentire: qualche stop di guadagno soprattutto in condizioni di scarsa luminosità permette di realizzare scatti meno rumorosi da usare come base di partenza per lo “stack” usato poi dai sistemi machine learning.

Abbiamo portato i due telefoni con noi durante lo Snapdragon Summit a dicembre, e ne abbiamo approfittato per scattare qualche fotografia a Big Island.

Qualche scatto: niente effetto wow, pura normalità

Partiamo con uno scatto semplicissimo alle Rainbow Falls, che abbiamo fatto con il Nova 9 usando le tre modalità: super wide, wide e tele (che sfrutta il crop del sensore e la successiva interpolazione).

La fotografia in modalità ultrawide, con il sensore da 8 megapixel, è talmente incisiva che sembra un dipinto. Solitamente preferiamo guardare le foto nella loro dimensione adeguata, ma l’eccessiva incisività ci spinge a guardare meglio al dettaglio e ci rendiamo conto che il telefono, per mascherare lo scarso dettaglio del sensore, usa un filtro neurale di enhancing che toglie del tutto naturalezza alla foto.

Che qualcosa non torna lo si vede anche dalla fotografia con il wide, che dovrebbe essere la fotocamera migliore del lotto. Con un tempo di posa di 1/2315 l’immagine dovrebbe essere perfettamente nitida, invece sembra quasi mossa se guardata pixel by pixel. Il problema è riconducibile ad uno stack HDR tutt’altro che perfetto, con i livelli che non vengono allineati correttamente.

Paradossalmente la fotografia che appare, almeno a dimensione naturale, la più equilibrata è quella fatta con il tele. tuttavia è impossibile non notare il mancato apporto dell’HDR: le nuvole sono bruciate e l'acqua anche, con il dettaglio che viene compromesso dal sistema di interpolazione che sembra quasi lavorare in upscaling, quindi con il ritaglio della foto da 12 megapixel e non dal 50 megapixel originale.

Il Nova 9, che dovrebbe essere tra i due per "tradizione" il migliore, ne esce quindi con le ossa un po’ rotte.

Neppure l’Honor però brilla: la fotografia ultrawide, anche qui con sensore da 8 megapixel, è meno contrastata e quindi meno artificiale di quella del Nova, ma è tutt’altro che pulita: rumorosa, dettagli spalmati agli angoli e resa appena sufficiente.

Neppure la fotografia fatta con la camera da 108 megapixel, in modalità “binned”, è nitida come ci si aspetterebbe da un downsampling. C’è anche parecchio rumore che non si riesce a mascherare, è una foto "normale".

L’uso di un sensore da 108 megapixel come base di partenza rappresenta sulla carta un netto vantaggio quando si tratta di effettuare un ingrandimento 2x, eppure il risultato è anche in questo caso povero di incisività, e soprattutto poco bilanciato nell’esposizione.

Abbiamo approfittato di una visita al vulcano Mauna Loa per vedere, in una condizione abbastanza semplice, il comportamento del super wide: l'angolo di cattura così ampio è indispensabile per catturare il cratere in una sola posa.

Da questa coppia di fotografie, fatte prima con il Huawei e poi con l’Honor, si può notare come il sensore da 8 megapixel sia davvero un sensore di bassa qualità. Per il rumore presente, l’assenza di dettaglio e il modo in cui spalma sui bordi è un sensore ai limiti in molte situazioni. Eppure non manca la luce, anzi, siamo in pieno giorno.

Quando la luce cala l’immagine che ne esce, e si può vedere in questo tramonto, è simile per i due modelli. La prima foto, scattata con il Nova 9, lascia intravedere un miglior controllo del dettaglio delle zone in ombra, ma è davvero poca cosa: non c'è grande differenza.

L’Honor 50, che ha pixel più piccoli, chiude molto e lascia trasparire molto rumore che una visione su piccolo schermo maschera.

Siamo davanti a due foto, quelle sopra, che non sono da scartare, ma crediamo che oggi ogni telefono decente possa fare queste foto.

Passano le ore e la situazione non migliora: uno scatto alla cena serale mette in luce le difficoltà di entrambi i telefoni, anche se ci aspettavamo un comportamento migliore del Nova. Huawei ha sempre avuto un eccellente algoritmo di scatto notturno, d'altra parte è stata la prima a proporlo con il P20 Pro. Lo smartphone invece continua ad avere un eccesso di morbidezza quando si tratta di sovrapporre fotogrammi: come nella prima foto alla cascata anche la foto che usa la modalità notte mostra una assenza totale di dettaglio e incisività, come se i frame sovrapposti dal sistema di machine learning non siano perfettamente allineati.

L’Honor invece non si comporta male, ed è forse la foto che gli è riuscita meglio.

La “normalità” la si trova anche sull’ultima foto fatta prima della notte: avevamo con noi anche il Vivo V21, e il risultato è simile. Niente effetto wow, una fotografia normale.

Huawei perde la corona, ma l'intero segmento soffre: tra fascia bassa e fascia media le differenze sulle fotocamere sono ormai minime

Fino allo scorso anno la fotocamera rappresentava un elemento di scelta importante per i telefoni, ed era anche uno dei pochi parametri per i quali si riusciva a separare i telefoni in differenti fasce di prezzo.

Poi, complice la crisi dei semiconduttori e l’appiattimento verso il basso con i sensori da 108 megapixel portati anche su smartphone da poche centinaia di euro, la situazione è cambiata. Oggi esistono telefoni capaci di differenziarsi fotograficamente, ma sono telefoni con un prezzo di ingresso decisamente alto. La fascia media, e nel caso di Huawei e Honor stiamo parlando di telefoni da 400/500 euro, non offre molto di più di quanto offre oggi un telefono che costa molto meno.

La fotocamera principale del Huawei da 50 megapixel, nonostante sia secondo l’azienda un sensore di progettazione Huawei, sembra una lontana cugina di quella che Huawei ha usato negli scorsi anni abbinata al processore Kirin. L’accoppiata con lo Snapdragon, e si vede in molte foto, non sembra un matrimonio felice.

La stessa cosa si può dire dell’Honor 50: resta un buon telefono, ma la parte fotografica non fa gridare al miracolo, e il blocco sul retro molto vistoso, come sul gemello Huawei, è più apparenza che sostanza.

Da dimenticare anche i due obiettivi super wide: se fino agli scorsi anni si parlava di fotocamere vere e di fotocamere finte, riferendosi alle camere da 2 megapixel messe solo per far numero, molti modelli di fine 2021 hanno solo una vera fotocamera, perché la 8 megapixel ultra wide non riesce a garantire una qualità accettabile. Zero dettaglio, tanto rumore, dettagli spalmati: è una mezza fotocamera che su un telefono di fascia media stona parecchio. Purtroppo è una mezza fotocamera sempre più diffusa.