Eredità digitale: le novità di iOS 15, tra privacy e tutela dei nostri ricordi

Volta: 23/Jul Di: kenglenn 424 Visualizzazioni

Apple è tra le ultime società tecnologiche ad aver preso posizione sul tema, introducendo delle specifiche novità a margine della presentazione del nuovo aggiornamento iOS 15. L’intervento della compagnia di Cupertino affonda le proprie radici da alcune pronunce che hanno probabilmente indotto Tim Cook e soci a far chiarezza (sia pure in modo parziale e con un approccio di compromesso) sull’argomento, alla stregua dei rivali Facebook e Google.

In Italia c’è un caso che ha toccato più di recente il tema dell’eredità digitale: si tratta della sentenza del Tribunale di Milano dello scorso 9 febbraio, con la quale i giudici hanno riconosciuto la sussistenza di un diritto dei superstiti all’ottenimento dei dati digitali appartenenti ad una persona deceduta e archiviati nelle piattaforme di cloud.

La pronuncia prende le mosse dal rifiuto opposto da Apple nei confronti dei genitori di un ragazzo venticinquenne prematuramente scomparso, che chiedevano di accedere all’account iCloud del figlio per poter prelevare foto, video e altri dati che potessero render viva la memoria di quest’ultimo. Il diniego, giustificato dal sodalizio di Cupertino per ragioni strettamente attinenti alla privacy, fece scattare un ricorso d’urgenza promosso dai genitori avverso Apple, costituitasi successivamente in giudizio e opponendo la sussistenza di alcune normative americane ricomprese nel cosiddetto “Electronic Communications Privacy Act”.

Eredità digitale: le novità di iOS 15, tra privacy e tutela dei nostri ricordi

I giudici riconobbero la sussistenza di un interesse legittimo in capo ai genitori e condannarono la società guidata da Tim Cook a sbloccare l’accesso all’account iCloud. Come si legge nelle motivazioni della sentenza, i giudici ritennero sostanzialmente inapplicabile la normativa americana a cui voleva invece rifarsi Apple, ma soprattutto evidenziarono la non estensibilità al caso di specie dell’art. 27 del GDPR Reg. UE 2016/679, giacché non compatibile con la specifica circostanza delle persone decedute. Una conferma ulteriore, se vogliamo, dell’assenza di una normativa specifica che faccia da pilastro portante sul tema dell’eredità digitale.